domenica 20 aprile 2008

benvenuti nel mio blog



E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto...
Nazim Hikmet




martedì 29 gennaio 2008

La cultura? È un business

La cultura non paga. Non la pensano così a Torino, dove negli ultimi anni, per il rilancio della città gli investitori pubblici e privati hanno deciso di tentare una strada alternativa a quella dell’industrial business. Quale? Sperimentare se la cultura genera ricchezza, non solo mentale, ma anche economica. Esperimento riuscito. A confermarlo è il rapporto 2007 del Progetto capitale culturale promosso dall’Assessore alle risorse e allo sviluppo della cultura, Fiorenzo Alfieri e da Piergorgio Re, docente di economia aziendale dell’Università di Torino. L’analisi è stata condotta da un gruppo di ricerca in cui sono stati coinvolti esperti del Comune e degli atenei torinesi.L’obiettivo è stato quello di compiere un’analisi multisfaccettata sul capitale culturale presente sul territorio e valutarne le ricadute in termini di benessere economico e sociale, ovvero calcolare il flusso della ricchezza che la cultura muove ogni anno a Torino e in 46 comuni della cintura torinese.Nel 2006 tutti gli eventi culturali prodotti e consumati grazie alle spese e agli investimenti pubblici e privati hanno reso 400 milioni di euro. Più di cento sono invece i milioni che ruotano intorno al business del turismo: ogni anno centinaia di persone arrivano in Piemonte per interessi intellettuali. Visitare musei, partecipare a spettacoli, sagre e festival non solo porta soldi ma stimola anche gli amministratori ad investire nella riqualificazione e nel restauro architettonico delle strutture pubbliche, siano esse musei, monumenti o zone della città di particolare valore storico. Se infatti l’investimento per portare agli antichi splendori Palazzo Madama o la reggia di Venaria Reale è stato elevato, altrettanto sarà il guadagno per i comuni e le province che li gestiscono. Interventi che non solo incrementano il valore di queste strutture ma anche quello degli immobili nelle aree circostanti, valore calcolato nel 2006 in cento milioni di euro.Facendo un calcolo complessivo a Torino la cultura muove 1,72 miliardi di euro all’anno. La cultura diventa così un salvadanaio magico, per cui per ogni euro investito, l’economia locale ne guadagnerà 5,37.Lo studio fa anche un paragone tra città europee. Investire in cultura sembrerebbe essere più redditizio per Torino che per Milano, ma entrambe devono ancora fare molto prima di raggiungere i guadagni di centri come Helsinki e Bilbao.
Antonietta